Agenesia dentale: cos’è, cause e rimedi

L’agenesia dentale si definisce come la mancanza congenita di uno o più denti all’interno della bocca di una persona. È un problema che colpisce circa il 5% della popolazione e addirittura il 10% di bambini e bambine.

Nel corso di questo articolo entreremo nel dettaglio dell’agenesia dentale: cause, tipologie e rimedi saranno approfonditi. È bene sottolineare subito che trattandosi di un disturbo presente sin dal momento dalla nascita, è fondamentale rilevarlo in tenera età, così da poter provvedere subito a un trattamento efficace. Per farlo occorre una visita di odontoiatria pediatrica.

Agenesia dentale – cos’è

L’agenesia dentale indica il mancato sviluppo di un dente da latte o l’assenza del dente permanente che dovrebbe sostituirlo. Non è da confondere con l’inclusione dentale, dove il dente è presente ma non riesce ad erompere. Nel caso dell’agenesia, i denti sono infatti del tutto assenti. La diagnosi avviene tramite ortopantomografia e chiarisce se la mancata fuoriuscita del dente è dovuta a un ritardo nello sviluppo o all’agenesia.

Esistono tre tipi di agenesie dentali:

  • Oligodontia: consiste nella mancanza di un numero di denti compreso tra uno e sei, con esclusione dei denti del giudizio (ovvero i terzi molari).
  • Ipodontia: è il caso in cui mancano più di sei denti, con esclusione dei terzi molari.
  • Anodontia: rappresenta il caso più raro e grave, ovvero la totale assenza di dentatura.

L’agenesia dentale determina conseguenze negative sia in prospettiva estetica, che funzionale. La mancanza di uno o più denti può infatti ripercuotersi su masticazione, digestione e respirazione. Inoltre aumenta il rischio che all’interno del cavo orale possano svilupparsi condizioni quali malocclusioni o affollamento dentale.

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Agenesia dentale – cause

Le cause delle agenesie dentali sono difficili da identificare con assoluta precisione. Secondo la maggior parte degli studi però sono principalmente da ricercare in fattori genetici. L’agenesia dentale ha quindi una forte componente ereditaria ed è correlata a particolari alterazioni cromosiche. Le persone affette da Sindrome di Down ad esempio hanno una maggiore possibilità di svilupparla. È stata avanzata anche una tesi di tipo evoluzionistico secondo la quale evolvendosi l’uomo avrebbe bisogno di meno denti per svolgere correttamente la funzione della masticazione.

Il fattore certo è che l’agenesia dentale colpisce l’individuo nella sua fase embrionale. La patologia è una conseguenza della disfuzione del follicolo dentale. Il suo mancato sviluppo porta infatti alla totale assenza del dente. Sono noti anche altri fattori, oltre quelli genetici, che possono concorrere alla suddetta disfunzione e quindi ad una condizione di agenesia dei denti. Ad esempio:

  • Chemioterapia;
  • Malnutrizione o altri problemi alimentari;
  • Traumi;
  • Infezioni e patologie tra cui tubercolosi, sifilide, rachitismo, rosolia e malattie del sistema neuroendocrino.

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Agenesie dentali nei bambini

Questa patologia colpisce un numero significativo di bambini e bambine. Può manifestarsi sia per la dentizione da latte, che per quella permanenti, con questi ultimi più colpiti rispetto ai primi. I denti che statisticamente sono più coinvolti sono gli incisivi laterali superiori e i secondi premolari inferiori. Per completezza, si ricorda che la dentatura da latte conta 20 denti la cui comparsa termina intorno ai 3 anni. La dentatura permanente conta invece 28 elementi che sale a 32, se si considerano i denti del giudizio.

Tenendo sempre presente che ogni corpo è caratterizzato da diversi tempi di sviluppo, è importante monitorare la condizione del cavo orale dei più piccoli. La visita odontoiatrica pediatrica è quindi fondamentale per capire se dietro la mancata fuoriuscita di un dente c’è un semplice ritardo, un dente incluso o un caso di agenesia dentale. La diagnosi tempestiva serve non solo a evitare i disagi estetici e funzionali già accennati in precedenza, ma anche la possibilità di successivi cattivi posizionamenti dentali. I denti che crescono vicini allo spazio vuoto tendono infatti ad occuparlo cercando spontamenamente il contatto con quello più vicino, alterando l’equilibrio della bocca.

Una volta rilevata un’agenesia dentale bisogna allora intervenire rapidamente per evitare questi movimenti dentali indesiderati. Ma quali sono le terapie più efficaci?

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Agenesia dentale – rimedi

L’approccio all’agenesia dentale dipende dalla specificità del singolo caso. Il tipo di intervento è infatti determinato da variabili quali:

  • Quantità e tipologia di denti mancanti.
  • Età del paziente.
  • Fisionomia della bocca e dei denti.
  • Eventuali problemi di morso associati.

Una volta terminate le valutazioni diagnostiche e identificato il tipo di agenesia dentale, i rimedi utilizzabili sono:

  • Trattamento ortodontico: Viene usato con l’obiettivo di chiudere gli spazi dentali. Comporta il ricorso ad un apparecchio fisso per un periodo di tempo limitato, che ha la funzione di riallineare i denti e faciliare la masticazione. Può sfociare nell’installazione di un impianto.
  • Intervento di implantologiaConsiste nell’inserimento di una radice artificiale che riempie il vuoto del dente mancante. È un intervento più rapido rispetto a quello ortodontico, ma richiede un’attenta valutazione dello stato delle gengive e del cavo orale. Se ad esempio si sono verificati spostamenti dentali eccessivi, potrebbe non esserci lo spazio per un impianto.

In base a quanto detto la valutazione del dentista è fondamentale. Ogni terapia è infati personalizzata e può avvalersi di una combinazione di tecniche e strumenti di ortodonzia e implantologia pe raggiungere il risultato atteso.

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