Bruxismo bambini: riconoscimento, cause, terapia

Il bruxismo notturno è molto frequente nei bambini in età scolare, in particolare nei bambini tra i 5 e i 7 anni e nei ragazzini tra gli 11 e i 12 anni. Può essere un disturbo ereditario e si presenta nei maschi più frequentemente che nelle femmine.

Questo disturbo consiste in un’attività ripetitiva e incontrollata dei muscoli masticatori che continuano a serrare la mandibola contro la mascella anche quando la bocca non è coinvolta in movimenti funzionali come masticare o parlare.

Le conseguenze del bruxismo infantile possono essere anche piuttosto gravi, per questo è assolutamente necessario procedere a una diagnosi precoce del disturbo ed eseguire controlli periodici della dentatura del bambino per valutare la gravità del fenomeno e poi lavorare per definire una strategia di intervento.

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Bruxismo bambini: come riconoscerlo

Sono solitamente i genitori a riconoscere i primi segni di bruxismo notturno nei propri figli. I bambini che digrignano i denti di notte, infatti, producono un caratteristico rumore metallico a volte talmente forte da poter essere udito attraverso le pareti. Si tratta di un suono inconfondibile che difficilmente viene attribuito a una causa diversa dal bruxismo.

Tra gli altri sintomi del bruxismo infantile ci sono:

  • Stanchezza apparentemente immotivata, dovuta al fatto che il bambino non riesce a riposare in maniera soddisfacente.
  • Malessere generale e irritabilità al risveglio a causa dei microrisvegli da bruxismo che interrompono il sonno e che quindi fanno calare drasticamente la qualità del riposo notturno.
  • Affaticamento dei muscoli deputati alla masticazione, usura dei denti, mal di testa sono tutti sintomi che possono aiutare a confermare l’ipotesi che il bambino soffra di bruxismo notturno.

Bisogna specificare però che anche la comparsa contemporanea di tutti questi sintomi non conduce direttamente all’effettiva diagnosi di bruxismo, che può essere eseguita solo attraverso u nesame specifico: la polisonnografia. Questo esame consiste nel monitorare l’attività elettromiografica dei muscoli masticatori durante il sonno e nell’osservazione dei video registrati durante il riposo del piccolo paziente per esaminarne il comportamento notturno.

I bambini che digrignano i denti nel sonno, infatti, cambiano spesso posizione a causa dei microrisvegli indotti dal bruxismo o dai problemi respiratori che possono essere considerati una concausa del bruxismo stesso.

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Bruxismo notturno bambini: cause

Non si può parlare di un’unica causa per il bruxismo infantile. Questo disturbo deriva spesso da un insieme di cause di varia natura.

Lo stress emotivo è indicato spesso come la causa principale di bruxismo infantile. La separazione dei genitori, oppure la nascita di un nuovo fratellino sono tra le cause manifeste di stress nei bambini, ma non bisogna trascurare l’esame delle cause di stress meno palesi.

Problemi nei rapporti con i compagni di scuola oppure lo stress legato al passaggio da una scuola di grado inferiore a quella di grado superiore sono possibilità che vanno sempre prese in considerazione.

Anche la paura di andare a letto o di addormentarsi può essere causa scatenante del bruxismo, poiché il bambino entra in contatto diretto con quelle paure razionali e irrazionali che riesce a tenere a bada durante il giorno, grazie alla compagnia degli adulti e allo svolgimento di attività che lo tengono impegnato.

Un’altra causa del bruxismo infantile è la predisposizione genetica e quindi l’ereditarietà familiare del disturbo. Uno dei primi controlli da fare quando si teme che il bambino digrigni i denti nel sonno è chiedere ai parenti più prossimi se da bambini hanno sofferto di bruxismo.

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Terapia del bruxismo infantile

Quando i sintomi a cui abbiamo accennato si manifestano in maniera chiara e continuativa si parla di bruxismo probabile. In questo caso è necessario sottoporre il piccolo paziente a un controllo odontoiatrico e, nella maggior parte dei casi, il medico propone soltanto di tenere il fenomeno sotto osservazione senza intervenire.

Questa scelta è motivata dal fatto che, in linea generale, il bruxismo nei bambini tende a scomparire spontaneamente alla fine dell’eruzione di tutti i denti da latte.

Qualora questo disturbo dovesse continuare a manifestarsi anche dopo l’eruzione dell’ultimo molare deciduo, allora si può prendere in considerazione un intervento attivo da parte dell’odontoiatra.

Dopo aver diagnosticato con certezza il bruxismo, il dentista controlla se tra le cause scatenanti del disturbo ci siano la forma e le dimensioni del palato: eventualmente occorre ricorrere a determinati apparecchi ortodontici per creare il giusto spazio. Il bite che viene usato nei pazienti adulti è sconsigliato per i bambini.

In ogni caso è sempre meglio fare un percorso con uno specialista in odontoiatria pediatrica.

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