Recessione gengivale: come si manifesta e rimedi

La recessione gengivale è un disturbo comune del cavo orale la cui conseguenza principale consiste nel ritiro delle gengive. La retrazione gengivale lascia scoperta la radice dei denti, aumentando la sensibilità generale della stessa e dando l’illusione che il dente sia più lungo del normale.

Nonostante sia una condizione patologica frequente, specialmente con il progredire dell’età, è possibile diminuirne almeno in parte l’incidenza con una buona igiene orale, sia domestica che professionale. Il supporto del proprio dentista di fiducia è inoltre fondamentale per una diagnosi tempestiva e per trattare da subito le gengive che si ritirano, in modo da evitare il protrarsi della sintomatologia.

Recessione gengivale: cos’è

In parodontologia, si intende per recessione gengivale quella condizione del cavo orale caratterizzata dal progressivo ritiro delle gengive verso il margine apicale del dente. La gengiva che si ritira può farlo in maniera lenta e graduale, oppure presentare una retrazione più improvvisa e veloce. Allo stesso modo, l’estensione della recessione gengivale può essere variabile: si va dall’interessamento del singolo dente, fino ad un ritiro gengivale che interessa tutto il cavo orale.

Date le sue caratteristiche, è un disturbo che può passare facilmente sotto traccia fino a che la retrazione gengivale non diventa più importante, contribuendo a causare altre patologie più evidenti quali piorrea o infiammazioni gengivali. Il ritiro delle gengive può colpire indifferentemente tutti i denti. Si è tuttavia notata una maggiore incidenza della patologia in corrispondenza di canini e premolari. Una maggiore accortezza verso lo stato di questi denti può perciò aiutare a rilevare precocemente la recessione gengivale.

Recessione-gengivale-studio-dentistico-dottor-gola-casteggio-odontoiatria-pavia-dentista-2

Gengive che si ritirano: sintomi

La natura progressiva del fenomeno di retrazione gengivale comporta una sintomatologia di non facile identificazione. Si può in altri termini dire che una gengiva che si ritira è la conseguenza ultima di una serie di abitudini igieniche o alimentari scorrette, o di un disturbo cronico già in corso nella bocca del paziente. Se l’iniziale ritiro gengivale può dunque essere quasi invisibile, esistono tuttavia degli altri sintomi tipici che possono facilitarne il riconoscimento. Tra i più frequenti si ricordano:

  • Ipersensibilità dentinale rispetto a stimoli termici (cibi troppo freddi o troppo caldi, aria fredda che entra nel cavo orale…) o meccanici (spazzolamento, passaggio del filo interdentale, masticazione…);
  • Accumulo di placca specialmente se, sentendo dolore, si spazzolano i denti in maniera meno accurata;
  • Alitosi;
  • Tendenza delle gengive a sanguinare e/o gonfiarsi.

Una recessione gengivale in stadio più avanzato, o correlata a una gengivite cronica, presenta sintomi più specifici, quali:

  • Difetti estetici: denti che sembrano più lunghi o con un maggiore spazio tra loro;
  • Alterazioni cromatiche, in particolar modo un ingiallimento legato all’esposizione del cemento dentale;
  • Difficoltà masticatorie;
  • Spostamento e/o caduta dei denti.

Retrazione gengivale: cause

L’eziologia della recessione gengivale è particolarmente eterogenea, con diverse concause che insieme vanno a provocare la patologia. Molto spesso anche soggetti con ottime abitudini di igiene orale tendono a presentare un ritiro delle gengive semplicemente invecchiando. Una delle principali cause di retrazione gengivale è tuttavia da ricercarsi nell’accumulo di batteri sulla superficie dei denti e lungo la linea gengivale, che aumentano tra l’altro il rischio di carie.

Il danneggiamento, con conseguente ritiro, delle gengive può anche essere causato da un’errata igiene orale. Tra i fattori di rischio, l’utilizzo di spazzolini da denti troppo duri, una spazzolatura eccessivamente vigorosa o trattamenti di pulizia dei denti poco frequenti.  Altre cause della recessione gengivale includono il fumo, la carenza di vitamina C, malattie ereditarie o ormonali, diabete e bruxismo. Anche il reiterato utilizzo di prodotti errati può provocare il ritiro delle gengive. È il caso dei dentifrici ad azione sbiancante che, tra gli effetti collaterali, presentano un aumento della sensibilità dentinale.

Recessione-gengivale-studio-dentistico-dottor-gola-casteggio-odontoiatria-pavia-dentista-3

Ritiro gengivale: come curarlo

La cura della recessione gengivale dipende principalmente dalle cause e dallo stadio in cui si trova la patologia. Se il ritiro delle gengive viene notato da subito, la correzione delle proprie abitudini potrebbe essere sufficiente. Si consiglia pertanto di attuare una buona prevenzione attraverso questi piccoli accorgimenti:

  • Sospendere il consumo di cibi eccessivamente zuccherati e di tabacco;
  • Spazzolare i denti con molta delicatezza, per due volte al giorno, avvalendosi di uno spazzolino a setole morbide;
  • Utilizzare il filo interdentale per pulire meticolosamente le aree tra i denti e rimuovere residui di cibo;
  • Praticare sciacqui con collutori antibatterici a base di clorexidina.

Nei casi più gravi di ritiro gengivale potrebbe rendersi necessario un trattamento di pulizia approfondita dei denti, così da rimuovere gli accumuli di placca e tartaro. Se la recessione gengivale è in una fase molto avanzata, il dentista può inoltre decidere di procedere con un intervento chirurgico di odontoiatria e implantologia per ricostruire le gengive e coprire le radici dentali esposte.

Leggi anche l’articolo: Allineatori dentali: cosa sono e come funzionano