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Russamento: sintomi e apnee notturne

Russamento o non russamento, questo è il dilemma. Citando William Shakespeare dovremmo forse dire: russare o non russare, questo è un problema? La risposta più diretta e semplice è: si. Tuttavia non è unicamente per il motivo che si può pensare in modo banale, ovvero il disturbare chi dorme vicino a noi tenendolo sveglio.

L’atto del russare può essere il preludio di sindromi ben più gravi che minano lo stato di salute di chi ne soffre. Quindi magari possiamo farci una bella risata quando il nostro partner sembra una locomotiva, la realtà però è che se questo scenario si verifica puntualmente non va sottovalutato.

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Russamento: cos’è e quali sono le conseguenze

Il russamento si verifica a causa di una chiusura parziale delle vie aeree superiori. Quando l’aria che inspiriamo ed espiriamo trova ostruzioni ad altezza di naso e gola fa vibrare i tessuti molli presenti nella faringe. Quindi il problema è di carattere meccanico in quanto c’è un collasso dei condotti respiratori durante il riposo notturno.

Russare provoca un sonno disturbato anche al soggetto che emette quei suoni tipici non tanto per via del rumore, ma perchè può incorrere in apnee e quindi soffrire di micro-risvegli. Il tutto si traduce di conseguenza nell’ESD ossia nella Eccessiva Sonnolenza Diurna che può configurare scenari drammatici: i colpi di sonno sono proprio dovuti a questo tipo di sindrome.

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Apnee notturne: OSAS

La roncopatia, termine medico per definire il russamento, può essere il campanello d’allarme preventivo per l’OSAS. Quest’ultima è l’Obstructive Sleep Apnea Syndrome la cui traduzione è Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno. Durante l’apnea il soggetto non respira ed è preda di un risveglio alquanto traumatico. Inoltre, se cronicizzata, l’OSAS può dar luogo a complicazioni cardiovascolari e neurologiche.

L’incidenza della sindrome è molto più frequente di ciò che si possa pensare: interessa ben il 4% delle persone adulte che spesso non sono a conoscenza di esserne soggetti. Per comprendere se effettivamente si è vittime dell’OSAS basta una piccola auto-analisi, cercando di capire se in alcune situazioni diurne sentiamo una forte sonnolenza. Gli eventi a cui prestare attenzione sono quando:

  • Siamo seduti sul divano a leggere un libro o mentre si guarda la televisione
  • Siamo seduti ad un evento o una proiezione senza partecipare attivamente
  • Siamo seduti in auto fermo nel traffico
  • Siamo seduti comodamente dopo aver mangiato

Altri indici della presenza della patologia possono essere la difficoltà a concentrarsi, il risveglio con cefalea e l’impotenza.

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Odontoiatria per trattare russamento e apnee notturne

L’odontoiatria può fare moltissimo per trattare russamento e apnee notturne scongiurando così di doversi sottoporre alla chirurgia. Grazie a speciali apparecchi conformati in base al cavo orale del paziente, si può risolvere definitivamente il problema.

Durante l’atto del russare succede, come abbiamo detto prima, che si riduca lo spazio tra lingua e faringe: questi protrusori fanno in modo che ciò non accada opponendosi meccanicamente al collasso delle vie aeree.

La percentuale di superamento della patologia è incredibilmente alta con pazienti in cui il fastidio è ricondotto ad una situazione di normalità nel 95% dei casi. Gli apparecchi non sono per nulla invasivi, sono mobili e lasciano una certa libertà di movimento alla mandibola.

Per trattare l’OSAS bisogna rivolgersi ad un professionista nel settore come lo Studio dentistico Dottor Gola – dentista a Casteggio.

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Carie dentale: categorie e stadi

Quando si parla di carie dentale si pensa al singolare come se esistesse un solo tipo di manifestazione della patologia. Tuttavia le cose non stanno così. Esistono infatti una serie di caratteristiche che permettono di operare una distinzione notevole su come si palesa questa alterazione del cavo orale. I cosiddetti processi cariogeni presentano peculiarità diverse quali:

  • Profilo della lesione
  • Tratti dell’infezione
  • Livello della carie dentale

Analizzando tutti i parametri il dentista può agire in modo mirato scegliendo il piano terapeutico personalizzato migliore per affrontare la situazione. Andiamo quindi ad analizzare al microscopio ciò che si nasconde sotto il generico nome di carie dentale.

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Carie dentale: una diagnosi in 4 gradi

La carie dentale viene localizzata, diagnosticata e classificata principalmene in base alla profondità: a seconda di quanto è riuscita a scavare il dente si distinguono 4 gradi di avanzamento.

  • Carie dentale grado 1: si tratta della situazione meno grave perchè solo lo smalto è stato intaccato. In questo scenario il dentista ripristina la superficie del dente attraverso l’otturazione.
  • Carie dentale grado 2: il processo degenerativo è andato oltre lo smalto ed è arrivato alla dentina. Fortunatamente anche in questo caso tutto può essere sistemato con tecniche di odontoiatria conservativa.
  • Carie dentale grado 3: siamo in presenza di pulpite, ovvero quando l’infezione giunge alla polpa dentale. Il dentista deve optare per la devitalizzazione del dente.
  • Carie dentale grado 4: la polpa del dente è in stato di necrosi e l’infezione si è estesa ai tessuti molli della radice. Data la penetrazione alla massima profondità l’odontoiatra procede con tecniche di chirurgia.

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Carie dentale: i 6 stadi del processo degenerativo

Un’altra categorizzazione della carie dentale parte da precise peculiarità in base allo stadio in cui si trova il processo degenerativo che interessa i tessuti.

  • Primo stadio: lungo lo smalto dei denti appaiono delle macchie bianche di natura calcarea. Il fenomeno è dovuto ad una carenza di calcio e a depositi di placca. I batteri assorbono gli zuccheri provenienti dai resti di cibo e avviano la demineralizzazione della superficie dentale. Le contromisure per contrastare questo stadio iniziale sono facilmente applicabili: igiene orale professionale, igiene orale quotidiana corretta e puntuale, protezione dei denti con applicazioni di fluoro.
  • Secondo stadio: il dente appare lesionato a causa dell’intromissione della carie sotto lo smalto. L’infezione ostacola la rimineralizzazione naturale della superficie esterna.
  • Terzo stadio: la carie dentale si manifesta in superficie in modo vistoso perchè i batteri stanno proseguendo nell’azione erosiva dello smalto. Il paziente comincia a percepire fitte provenienti dal dente o dai denti coinvolti.
  • Quarto stadio: il pus generato dall’evoluzione della malattia distrugge vasi sanguigni e terminazioni nervose presenti all’interno del dente. Il paziente avverte un dolore continuo.
  • Quinto stadio: le gengive e la lingua tendono a gonfiarsi perchè l’infezione scavando ancora ha raggiunto le ossa a livello mandibolare.
  • Sesto stadio: il dente è irrimediabilmente compromesso ed occorre l’estrazione come soluzione definitiva.

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Carie dentale: tipologie

La carie dentale può presentare tratti differenti in base ai tempi in cui effettua il suo iter, oppure in base ai parametri propri del paziente come l’età o il tipo di professione che esercita. Un’ulteriore distinzione evidenzia le tipologie della patologia:

  • Carie acuta e carie cronica: la prima presenta una rapida evoluzione nell’arco di sei mesi, al contrario la seconda impiega circa due anni.
  • Carie secca: si manifesta quando il processo degenerativo si interrompe senza creare danni significativi. Ad ogni modo va tenuta sotto controllo in maniera costante perchè potrebbe riattivarsi.
  • Carie recidivante: l’infezione prosegue a seguito di un’otturazione eseguita in modo approssimativo.
  • Carie senile: ha origine nei colletti che vengono scoperti a causa di una recessione delle gengive. Partendo già dalla base del dente i batteri hanno vita facile, raggiungendo in breve tempo direttamente la polpa.
  • Carie da lavoratori dello zucchero: chi esercita una professione in cui si lavora con i dolci, come ad esempio i pasticceri, sviluppa più facilmente processi cariosi perchè le polveri di zucchero e le farine stazionano sui colletti.

Ad ogni modo ai primi sintomi di carie puoi rivolgerti allo Studio Dentistico Dottor Gola dentista a Casteggio per una prima visita gratuita.

Leggi anche l’articolo: Sensibilità dentale: cause e rimedi.

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Sensibilità dentale: cause e rimedi

La sensibilità dentale è un fastidio diffuso quanto, se non più della carie: si stima che circa la metà della popolazione mondiale ne sia affetta. Il disturbo consiste nell’avvertire una sensazione molto dolorosa quando introduciamo nel cavo orale bevande o cibi freddi, caldi, dolci oppure acidi. L’impatto quindi sulla vita quotidiana è molto sconfortante per il paziente che non può più godere del piacere di mangiare e bere ciò che vuole. Fortunatamente il disturbo può essere curato in maniera abbastanza rapida con una serie di accorgimenti che ognuno può e deve applicare: in tal modo si avranno dei miglioramenti notevoli nel giro di poco tempo. Andiamo quindi a vedere le cause e i rimedi relativi alla sensibilità dentale. Sensibilita-dentale-cause-e-rimedi-studio-dentistico-dottor-gola-dentista-pavia-2

Sensibilità dentale: cause

La sensibilità dentale ha diverse cause da cui viene provocata. Principalmente si manifesta quando la dentina viene esposta: ciò è dovuto al fatto che lo smalto diventa sempre più sottile, fino a non rivestire adeguatamente la dentina. La dentina è composta da canali attraversati da terminazioni nervose e a sua volta ingloba la polpa e il nervo del dente. La conseguenza naturale è che i recettori siano particolarmente sensibili agli stimoli di temperatura e reagiscono inviando segnali dolorosi. La dentina perde la protezione dello smalto il cui assottigliamento è provocato da diversi fattori:
  • Età: come tutte le parti del nostro corpo anche lo smalto tende a consumarsi nel tempo.
  • Igiene errata: lo spazzolino usato in modo eccessivamente energico può danneggiare la superficie dei denti.
  • Alimenti acidi: mangiare spesso cibi acidi accellera il deterioramento dello smalto.
  • Bruxismo: lo sfregamento dato dal digrignare i denti è deleterio per lo smalto.
Un altro scenario che il dentista può trovarsi davanti è quello che interessa l’esposizione del cemento a livello delle radici. Il cemento ricopre la dentina all’interno della gengiva ma, in presenza di parodontite dovuta a carie dentale, l’infiammazione causa il recesso dei tessuti molli. In tal modo il colletto cessa di essere cautelato e le radici vengono a contatto diretto con gli stimoli di caldo o di freddo e si irritano. Sensibilita-dentale-cause-e-rimedi-studio-dentistico-dottor-gola-dentista-pavia-3

Sensibilità dentale: colluttorio, dentifricio e gravidanza

La sensibilità dentale ha un altro nemico che non ci aspetteremmo mai, ovvero il colluttorio. Esistono dei prodotti eccessivamente aggressivi che purtroppo oltre a portare via la placca rimuovono anche lo smalto erodendolo. Per scegliere il colluttorio adatto è meglio rivolgersi sempre ad un professionista come lo Studio Dentistico Dottor Gola dentista a Pavia. Sono molti infatti i prodotti in commercio che possono avere effetti collaterali anche spiacevoli nell’immediato oltre a far sviluppare la sensibilità dentale: quelli a base di clorexidina macchiano i denti. Un discorso più o meno equivalente può essere applicato ai dentifrici. Sempre più spesso tendiamo a comprare i cosiddetti dentifrici sbiancanti che creano parecchi danni. Tali prodotti sono arricchiti di microcristalli e simili che causano microlesioni sulla superficie dello smalto. Quindi non solo espongono la dentina se usati continuamente, ma creano dei luoghi adatti alla proliferazione dei batteri. La gravidanza è una fase in cui la sensibilità dentale può manifestarsi in maniera maggiormente accentuata e questo si deve alle variazioni ormonali soprattutto degli estrogeni: le oscillazioni alterano il Ph della saliva rendendola acida. Inoltre, come se ciò non bastasse, la nausea e il vomito ledono lo smalto. Sensibilita-dentale-cause-e-rimedi-studio-dentistico-dottor-gola-dentista-pavia-4

Sensibilità dentale: rimedi

Il trattamento della sensibilità dentale non richiede interventi particolari, salvo nelle casistiche più gravi. I rimedi consigliati che il paziente può applicare in totale autonomia sono principalmente tre:
  • Dentifricio specifico: esistono dei dentifrici che aiutano a riparare lo smalto ripristinando lo strato protettivo della dentina.
  • Spazzolino morbido: uno spazzolino troppo duro crea traumi e le gengive tendono a ritrarsi.
  • Alimentazione equilibrata: evitare l’eccessivo consumo di cibi acidi come pomodori e agrumi, nonchè di bevande come il tè e il caffè.
Se ciò non dovesse bastare il dentista, durante una seduta di igiene orale professionale, applica un gel ricco di fluoro che crea uno scudo sui denti. Oppure in presenza di bruxismo crea un bite su misura mentre nel caso di una cronicizzazione del dolore bisogna devitalizzare il dente.
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Sensibilità dentale: una storia da brividi

Sofia è una barista che ha il sole dentro e si vede subito dal sorriso che siamo riusciti a restituirle. Nonostante siamo in piena estate, possiamo dire che abbiamo conosciuto questa giovane donna in una situazione da brividi.

La mamma di Sofia era già nostra cliente affezionata, in quanto l’abbiamo seguita durante tutte le fasi terapeutiche di un impianto dentale: possiamo dire che è stata una conseguenza naturale vedere la figlia bussare alla nostra porta.

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Sofia: una giovane imprenditrice

Dottor Gola dentista a Pavia: Ciao Sofia è bello rivederti sorridere senza pensieri. In effetti è un aspetto fondamentale nella comunicazione con i tuoi clienti. Parlaci un pò di cosa ti occupi.

Sofia: Finalmente mi sono tolta di dosso quella spiacevole sensazione, ma prima mi presento. Sono Sofia, ho 28 anni e sono la titolare di un bar. Quindi si, il mio biglietto da visita principale è rappresentato dalla comunicazione che esprimo attraverso la mia bocca: una gestualità fondamentale per stabilire un primo contatto con i clienti.

Dentista Gola: Una curiosità prima di proseguire: è vero che il barman deve anche fungere da punto informazioni turistiche e masticarne, giusto per restare in tema di denti, di meteorologia e di psicologia?

Sofia: Ahahahahah eh purtroppo e per fortuna si. Altrimenti sai che noia comporterebbe il solo preparare caffè e cocktail? Ogni giorno mi trovo a dover indicare dove si trova un monumento, oppure le poste o il panificio più vicino. I migliori sono quelli che vedono il cielo nuvoloso e chiedono a me se da lì a poco verrà a piovere: più che Giuliacci mi sento una sciamana che deve fare previsioni sui capricci del tempo. Alcuni pensano che i loro problemi siano insormontabili e che un bicchierino possa aggiustare tutto, in quei casi scambio due chiacchiere e faccio finta di bere insieme a loro: subito dopo li vedi più sollevati e sorridenti non grazie all’alcool, ma per quel piccolo gesto di solidarietà che gli concedo.

Dentista Gola: Tuttavia in uno di quei momenti hai provato i brividi se possiamo dirla così.

Sofia: Si, stavo brindando con una cliente che mi aveva chiesto un Moscow Mule. Io bevo solo limonata quando sono in servizio e la camuffo da Mojito, per non fare risentire coloro che accettano un brindisi con me, grazie alle foglie di menta e al ghiaccio. Ho sentito subito un dolore fortissimo con una sensazione di freddo che mi arrivava fino al cervello.

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Sofia scopre la sensibilità dentale

Dottor Gola dentista a Pavia: Quindi, perdona la battuta, oltre ad essere una persona sensibile, hai scoperto che anche i tuoi denti avevano questa caratteristica.

Sofia: Ahahahah, adesso ne rido ma in quei momenti vedevo letteralmente le stelle.

Dentista Gola: Però la mamma è sempre la mamma, vero?

Sofia: Si è sempre una salvezza su cui poter contare. Mi ha voluto accompagnare personalmente qui presso il vostro studio e affidarmi a mani sicure ed esperte.

Dentista Gola: Quando sei arrivata abbiamo subito effettuato una prima visita gratuita per capire la situazione in cui versava il tuo cavo orale e scegliere di conseguenza il miglior piano terapeutico da seguire.

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Diagnosi: sensibilità dentale causata da recessione gengivale

Dottor Gola dentista a Pavia: La diagnosi che abbiamo effettuato è stata di forte sensibilità dentale dovuta a recessione gengivale.

Sofia: Esatto.

Dentista Gola: Siamo intervenuti con un chirurgia mini-invasiva consistente nell’auto-trapianto di tessuto connettivo molle. In questo modo abbiamo ripristinato la protezione della radice dei denti esposti. Al contempo siamo andati a correggere i comportamenti errati di Sofia che combinava pasticci, trattando male i suoi denti. Vero Sofia?

Sofia: Tutto vero perchè utilizzavo degli spazzolini dalle setole dure che causavano continui traumi alle gengive. Fortunatamente nel giro di poco tempo la situazione è tornata alla normalità.

Dentista Gola: Allora è il caso di dire: prosit!

Sofia: Prosit a tutti voi!

Leggi anche l’articolo: La carie dentale: nuove scoperte e un aiuto dalla natura.